Guida antenne wi-fi, scritta da Daniele Dellabella (Wgator) per “Hardware Upgrade Forum" nel Marzo del 2004

 

 

 

 

Cominciamo con un accenno ai tipi di antenna più diffusi, trattazione volutamente semplificatissima in questa fase, così possono seguire tutti, approfondiremo strada facendo:

- Antenna omnidirezionale, il classico "bastoncino" che troviamo in dotazione agli AP e ai router standard. Ha un guadagno di circa 2 dBi. Ne esistono in commercio con guadagno fino a 8/10 dBi o anche più. Ricordo che un aumento di guadagno di 3 dB corrisponde esattamente ad un raddoppio della potenza trasmessa (un'antenna da 5 dBi trasmetterà con potenza EIRP doppia rispetto una da 2 dBi). Ricordo anche che un raddoppio della potenza non corrisponde in nessun modo ad un raddoppio della portata utile in metri. Diciamo, molto empiricamente che un raddoppio della potenza potrebbe condurre ad un aumento della portata utile di circa il 20%
Le antenne omnidirezionali trasmettono nello stesso modo in tutte le direzioni. Sono utili solo quando si installa l'antenna ad esempio al centro di un'area che deve essere coperta integralmente. Immaginiamo che il rettangolino rosso sia la nostra antenna. Lo spazio circolare giallo rappresenta l'area servita dall'antenna omnidirezionale

omnidirectional

* Precisazione
Un'antenna omnidirezionale (= che trasmette in tutte le direzioni) teoricamente dovrebbe avere un diagramma polare di forma sferica (antenna isotropica) quindi noi possiamo approssimativamente immaginare il campo da essa trasmesso come una sfera. Nella realtà non esiste un'antenna del genere (per essere isotropica dovrebbe avere dimensione uguale a zero) Anche se il modello è teorico, possiamo comunque prendere per buoni questi principi, tenendo conto che in pratica la "sfera" assomiglierà di più ad una palla schiacciata ai poli o ad una mela


- Antenna direzionale, (o direttiva) In questa categoria si trovano una miriade di prodotti differenti, dal dipolo alla settoriale, dalla yagi alla "cantenna" dalla biquad alla parabola e tante altre. La caratteristica principale di queste antenne è quella di privilegiare determinate direzioni di trasmissione. Qui andrebbe introdotto il concetto di "diagramma polare" Di questo ne parleremo più avanti.

Le antenne direttive, vanno usate principalmente quando si desidera fare un link (un collegamento) wi-fi tra due punti distanti anche molti chilometri. Io ho un "record" personale di 15.560 metri ma altri hanno realizzato collegamenti ben più lunghi.
Come possiamo decidere quale antenna scegliere per le nostre esigenze? Un'antenna molto direttiva e ad elevato guadagno, quale per esempio una yagi da 18 dBi o una parabola da 26 dBi, oltre al vantaggio di permettere collegamenti più "lunghi" ha un altro grosso vantaggio: attenua (= quasi blocca) tutti i segnali provenienti da direzioni diverse da quella del suo puntamento. Questo è utilissimo nel caso (molto frequente) che ci siano altri servizi a 2,4 GHz che potrebbero disturbarci (o che noi potremmo disturbare) Qui dovremmo parlare, oltre che di
"diagramma polare" (o diagramma di irradiazione) anche di "rapporto avanti/indietro", "lobi secondari" ecc. ... bene, se interessa lo faremo più avanti
Dall'immagine che segue è possibile comprendere il comportamento di un'antenna direttiva (lobo giallo) confrontandola con l'immagine precedente che si riferiva alla omnidirezionale

Directional

Stiamo gradualmente introducendo il concetto di diagramma polare. (o di irradiazione) che varia notevolmente da antenna ad antenna. Per una omnidirezionale è un cerchio, o meglio, una sfera, (maggiore è il guadagno dell'antenna, più grande è il cerchio, quindi più vasta sarà la zona servita) per una direttiva, assume la forma di un'ellisse che inizia dalla punta dell'antenna e si sviluppa nello spazio antistante ad essa. Maggiore sarà il guadagno dell'antenna, maggiore sarà la sua direttività, quindi l'ellisse si presenterà (all'aumentare del guadagno) via via più lunga e più stretta.
Ripeto per chiarezza: la parte che ho colorato in giallo è l'area di copertura dell'antenna. Al di fuori dell'area gialla, non si riceve il segnale.
Cosa significa questo? Se aumento il guadagno dell'antenna, arriverò più lontano (nella direzione in cui ho puntato l'antenna) ma renderò impossibile o quasi la ricezione da altre direzioni.
Facendo un confronto tra le principali tipologie di antenna, ecco cosa ne esce:

Confronto ant

- Note Legali: a questo punto è necessario aprire una parentesi importante, per evitare che qualcuno inconsapevolmente finisca nei guai con la Polizia Postale. Le Leggi prevedono che la potenza massima trasmessa da un sistema a 2,4 GHz non ecceda i 20 dBm EIRP ovvero 100 mW irradiati effettivamente dall'antenna.
Cosa significano queste sigle, ignote a chi non ha un po' di confidenza con le telecomunicazioni? Bene, 20 dBm EIRP significano 20 decibel milliwatt effettivamente trasmessi. Questo si ricava sommando la potenza del trasmettitore, espresso in deciBelmilliWatt al guadagno dell'antenna, espresso in dBi

Esempio: un qualsiasi router o AP ha una potenza effettiva (misurata sul bocchettone dell'antenna) di circa 15/17 dBm (valore standard al quale si attengono tutti i costruttori).
Per ottenere la potenza EIRP della stazione, dobbiamo sommare alla potenza del trasmettitore il guadagno dell'antenna che abbiamo visto essere di 2 dBi nei gommini standard in dotazione di serie; quindi, nel caso di un AP che ha una potenza sullo stadio finale di 17 dBm, sommiamo i 2 dBi dell'antenna ed otteniamo 19 dBm EIRP. Siamo sotto al massimo permesso dalla legge (20 dBm che corrispondono a 100 milliWatt) -

N.d.r.: Per trasmettere con potenze maggiori, restando nei parametri di Legge, occorre utilizzare CPE professionali, progettate per l'uso specifico. Questo articolo è puramente divulgativo, per far comprendere il funzionamento delle tecnologie wireless.
 
>QUI< è possibile trovare una tabella che permette di risalire alla potenza in Watt o in milliWatt conoscendo i dBm

Cosa succede se togliamo l'antennina originale e mettiamo un'antenna direttiva da 24 dBi?
17 + 24 = 41 dBm EIRP pari a 12,6 Watt, ben superiori ai 100 milliWatt (0,1 Watt) imposti dalla Legge.
Consiglio caldamente di non stazionare per molto tempo e a breve distanza di fronte a questa antenna: non so cosa potrebbe accadere a lungo andare all'organismo umano... A questo proposito, credo di dover sconsigliare le antenne direttive per impieghi "indoor" Convogliando queste tutta la potenza in un'unica direzione, non vorrei che a lungo andare potesse succedere qualche guaio ad un malcapitato che fosse investito per molto tempo da queste onde trasmesse a potenza elevata.

- La polarizzazione: sappiamo, per averlo visto anche nelle antenne della televisione, che le antenne possono essere collocate "in piano" (in orizzontale) oppure "di taglio" (in verticale) Questo introduce il concetto di "polarizzazione"

la polarizzazione dovrebbe essere scelta in base a criteri di minimizzazione delle riflessioni sfruttandone i diagrammi polari, con il wireless in pratica non cambia molto, almeno in teoria. L'importante è che entrambe le antenne del nostro link siano disposte sullo stesso piano di polarizzazione (= entrambe verticali o entrambe orizzontali)
Qualche "trucchetto" che potrebbe essere utile per i collegamenti a lunga distanza:

- è facile che in un collegamento a lunga distanza si venga interferiti da un'altra rete. In questo caso si sceglierà la polarizzazione opposta per ridurre l'interferenza. Per esempio, se la rete che ci disturba trasmette in orizzontale, è ovvio che noi sceglieremo la polarizzazione verticale. In questo modo migliora il SNR (rapporto segnale/disturbo)

- in caso di collegamenti che attraversano aree con specchi d'acqua, mare, laghi e simili può essere utile provare entrambe le polarità anche se l'esperienza insegna che di solito è meglio adottare la polarizzazione verticale.

- prove di questo genere andrebbero fatte anche in condizione di LoS parzialmente ostruito o zona di Fresnel non completamente libera. Ricordatemi di chiarire il concetto di LOS (Line of Sight) ennesimo acronimo anglosassone che sta ad indicare la visibilità tra le antenne. Il discorso delle formule di Fresnel è leggermente più complesso e si potrà eventualmente approfondire strada facendo

- nei collegamenti locali tra AP e client, sarebbe opportuno usare (quasi) sempre la polarizzazione verticale (gommino posto in verticale) perchè le antenne dei notebook centrino, di solito sono nel coperchio monitor in verticale. Questo però non vale sempre; se si usano delle schede wireless USB (dipende se stanno in V o in H) mentre se abbiamo delle schede PCMCIA, esse hanno sempre le antenne in orizzontale. Consiglio comunque di scaricare il programma "Netstumbler" che permette di fare un po' di prove

- I canali Wi-Fi: riguardo allo standard Wi-Fi a 2,4 GHz, in Italia sono disponibili 13 canali, ognuno dei quali occupa una porzione di banda larga 22 MHz. Le frequenze di questi 13 canali, sono le seguenti:

01: centro banda 2,412 GHz limiti canale (2,402 - 2,423)
02: centro banda 2,417 GHz limiti canale (2,407 - 2,428)
03: centro banda 2,422 GHz limiti canale (2,412 - 2,433)
04: centro banda 2,427 GHz limiti canale (2,417 - 2,437)
05: centro banda 2,432 GHz limiti canale (2,422 - 2,443)
06: centro banda 2,437 GHz limiti canale (2,427 - 2,448)
07: centro banda 2,442 GHz limiti canale (2,432 - 2,453)
08: centro banda 2,447 GHz limiti canale (2,437 - 2,458)
09: centro banda 2,452 GHz limiti canale (2,442 - 2,663)
10: centro banda 2,457 GHz limiti canale (2,447 - 2,468)
11: centro banda 2,462 GHz limiti canale (2,452 - 2,473)
12: centro banda 2,467 GHz limiti canale (2,457 - 2,478)
13: centro banda 2,472 GHz limiti canale (2,462 - 2,483)

Ne consegue che molti di essi sono parziamente sovrapposti, pertanto ne esistono solamente 3 che possono coesistere nella stessa zona senza interferirsi reciprocamente: 1, 6, 11, oppure 2, 7, 12, o anche 3, 8, 13
Quindi? Se nella mia area mi accorgo che esiste una rete wireless che lavora sul canale 11, io dovrò usare per precauzione il canale 6 (o inferiore) In pratica, per il massimo delle "performances" della mia rete devo mantenere una distanza di almeno 5 canali dalle altre reti.

Trucchetto: a proposito del piano di polarizzazione (orizzontale o verticale) di cui si è appena parlato. Ammettiamo di realizzare una rete wireless a lunga distanza in una zona molto affollata, dove non troviamo un canale libero distante almeno 5 canali dagli altri già occupati. In questo caso, possiamo occupare un canale distante anche solamente 2 o 3 step da quelli già esistenti, giocando però sulla polarizzazione. Esempio: se i canali 1, 6, 11 sono tutti occupati, possiamo fare un po' di prove per capire quale polarizzazione usano. Ammettendo di riscontrare che l'1 e il 6 sono in polarizzazione orizzontale, noi potremmo utilizzare il 3 in polarizzazione verticale
http://www.hwupgrade.it/forum/images_hwu/smilies/icon_wink.gif

Importante: molti notebook "Centrino" non funzionano sul canale 12 e sul canale 13 (in pratica vanno solo i primi 11) Tenetene conto quando impostate il canale di trasmissione nel vostro Router o AP, altrimenti le imprecazioni si sprecano!

- Portata ottica: le onde radio, a queste frequenze hanno un comportamento molto simile alla luce. Immaginiamo una grossa torcia elettrica. Di notte saremo in grado di vedere la sua luce da distanze anche notevoli ma qualsiasi ostacolo posto tra noi e la torcia elettrica attenuerà o impedirà la visione del fascio luminoso.
Questo serve a far capire che, se tra le nostre antenne c'è un condominio o peggio, un monte, sarà estremamente difficile, se non impossibile, stabilire un collegamento. Come per la luce, anche per le onde radio, esistono fenomeni di rifrazione, diffrazione e riflessione che potrebbero in qualche modo permettere un collegamento, magari un po' precario, anche in assenza di visibilità ottica, ma è molto difficile prevederli e usarli a nostro vantaggio. I modelli matematici possono solo dare un'idea della cosa, non aiutano a risolvere il problema.

Volendo realizzare un collegamento a lunga distanza, dobbiamo tener conto della "curvatura terrestre" Per esempio: se le nostre antenne sono collocate ad un'altezza di 5 metri, non riusciremo mai a superare 8 chilometri di distanza, mentre se le collocassimo ad un'altezza di 20 metri, potremmo raggiungere anche i 16 chilometri. In pratica, maggiore è l'altezza dal suolo delle antenne, maggiore è la distanza teorica raggiungibile, sempre a patto che non ci siano ostacoli frapposti.
Giusto per riportare un esempio pratico, alcuni radioamatori, dopo aver realizzato una cantenna (can-antenna = antenna a barattolo) usano montarla su un cavalletto fotografico (1 metro dal suolo) e, in campagna o in un campo, fanno le loro prove. In condizioni del genere è assolutamente impossibile superare i 3,5 chilometri

- Gli esperimenti: proviamo a fare qualche esperimento? Ammettiamo di voler realizzare un link di 15 chilometri. Prendiamo i nostri due access point (consiglio D-Link DWL-2100AP, poi spiegherò perchè proprio questi) e due antenne Yagi da 15 dBi. Come abbiamo visto sopra, dobbiamo innanzitutto piazzare le nostre antenne a 20 metri di elevazione sul livello del mare. In questo dobbiamo tener conto anche dell'altezza del suolo SLM della nostra casa. Io per esempio abito a 5 metri SLM, quindi mi bastano 15 metri. La mia casa è alta 10 metri + 5 del suolo diventano 15. Prendo un palo lungo 5 metri ed ho raggiunto il mio obiettivo: 20 metri. (Lo stesso discorso va fatto dall'altra parte del link). Metto l'antenna in cima al palo e l'access point subito sotto (in scatola stagna) Il cavo che collegherà l'antenna all'AP dovrà essere più corto possibile, per ridurre l'attenuazione. L'AP ha una potenza di 17 dBm, l'antenna 15 dBi, il mio cavo attenua 1 dB, quindi: 17 + 15 = 32 - 1 = 31 dBm EIRP L'attenuazione di tratta (loss path) su 15 chilometri, alla frequenza di 2,4 GHz è di 123,5 dB (poi spiego come faccio a conoscere l'attenuazione di tratta). Come mi comporto ora? Ho 31 dBm EIRP, a questi sottraggo l'attenuazione di tratta (123,5 dB) ed ottengo - 92,5 dBm di campo alla distanza di 15 chilometri, (attenzione: numero negativo) nella direzione di puntamento dell'antenna... che dite, funzionerà il link? Il seguito alla prossima puntata
http://www.hwupgrade.it/forum/images_hwu/smilies/icon_mrgreen.gif

Bene: riprendiamo da dove avevamo interrotto. Il "campo" disponibile a 15 chilometri di distanza è di -92,5 dBm ed è il campo che "raccoglieremmo" con un'antenna con guadagno unitario. La nostra Yagi installata nel punto di ricezione però, ha un guadagno di 15 dBi, quindi, -92,5 + 15 = - 77,5 dBm Questo è il segnale che verrà inviato al circuito ricevente del nostro DWL-2100AP. Sarà sufficiente? Bene, vediamo un po' cosa dicono le specifiche tecniche del DWL-2100AP alla voce "sensibilità di ricezione"

- 54 Mbps -68 dBm
- 48 Mbps -71 dBm
- 36 Mbps -75 dBm
- 24 Mbps -79 dBm
- 18 Mbps -82 dBm
- 12 Mbps -84 dBm
- 11 Mbps -82 dBm
- 9 Mbps -87 dBm
- 6 Mbps -88 dBm
- 5.5 Mbps -85 dBm
- 2 Mbps -86 dBm
- 1 Mbps -89 dBm

Per approssimazione, possiamo ritenere in via teorica, che il nostro link dovrebbe funzionare ma ad una velocità massima di circa 24 Mbps.
In pratica e nella realtà dei fatti, questo link sarà un po' troppo "border line", sia perchè le sensibilità di ricezione dichiarate dai produttori sono ottimistiche (molto ottimistiche) sia perchè dobbiamo tener conto di svariati altri fattori: meteorologici e climatici, interferenze, rumore, invecchiamento, ossidazione, piccoli disallineamenti delle antenne ecc.
Ora che ci siamo accorti che il nostro link non è un gran che... cosa facciamo? Buttiamo via tutto? Forse non è necessario essere così drastici. Possiamo, con un trucco, aumentare la potenza dei nostri DWL-2100AP (ecco perchè ho consigliato questi modelli)
Con alcuni firmware, è possibile, tramite il comando telnet "set overridetxpower XX" modificare (aumentare) la potenza del dispositivo. Per esempio "set overridetxpower 24" porterebbe la potenza del nostro AP, dagli attuali 17 dBm a 24 dBm... Il link budget in ricezione porterebbe ad un incremento di ben 7 dBm (dagli attuali - 77,5 dBm a - 70,5 dBm) e... scusate se è poco.

In ogni caso, è meglio pianificare con attenzione il nostro "link budget" prima di iniziare, questo per parecchie ragioni: innanzitutto è meglio pervenire ad un aumento della potenza EIRP usando antenne a maggior guadagno (per es. 24 dBi anzichè i 15 dBi del precedente esempio) per evitare di "pompare" troppo il DWL-2100AP (che ricordo, potrebbe essere "tirato" anche fino a 30 dBm). Questo perchè un DWL-2100 troppo "pompato" potrebbe trasmettere molte spurie e interferenze, disturbando altre reti. Le antenne ad elevato guadagno, inoltre, come abbiamo visto, sono più direttive e questo riduce la possibilità di essere intercettati da altri e in più proteggono meglio da interferenze provenienti da altre direzioni, per es. laterali o posteriori rispetto al puntamento della nostra antenna.
Mi sembra che i calcoli che ho fatto si accordino con i valori deducibili da
>QUESTA< tabella di calcolo Prego di verificare e segnalare eventuali discrepanze

- Dettagli pratici: spesso, nella realizzazione di un ponte radio wireless, si presentano alcuni piccoli problemi di carattere pratico. Cerchiamo di risolvere i più comuni. Abbiamo visto che, il cavo di collegamento tra access point ed antenna, deve essere più corto possibile. In commercio ne esistono, con connettori già montati, di varie lunghezze.
Sono chiamati in gergo "pigtail"
Scartiamo subito (possibilmente) quelli lunghi 5 metri, attenuano troppo, usiamo quelli da 3 metri solo in caso di necessità e preferiamo quelli da 50/100 centimetri.
I connettori dei pigtail: sul lato di collegamento all'access point non ci sono problemi, oggi sono usati pressochè universalmente gli SMA reverse (o RP SMA) mentre sul lato antenna, sono molto diffusi i connettori di tipo "N" ma conviene verificare preventivamente l'antenna.
Non è consigliabile autocostruire i pigtail, non è facile, conviene cercarli bell'e pronti.
In questa foto si può vedere un pigtail lungo 50 centimetri con SMA reverse da un lato e "N" maschio dall'altro. E' adattissimo per i nostri scopi

Qui sorge un altro problema. L'utilizzo di cavi d'antenna così corti, impone il montaggio dell'access point all'aperto, sul palo delle antenne. Naturalmente dovrà essere inserito in una scatola di derivazione per impianti elettrici sufficientemente grande e che sia perfettamente stagna. Servirebbe anche realizzare un "camino" con un tubetto di plastica ricurvo nella parte superiore della scatola che permetta la circolazione dell'aria per smaltire il calore. Sarebbe utile praticare anche un foro da 2/3 centimetri di diametro nella parte inferiore della scatola. Il foro e il tubo, vanno coperti con una reticella a maglia fine per evitare l'ingresso di insetti.

All'access point montato sul palo, occorerà far arrivare direttamente il cavo di rete proveniente dal PC o dal router. Per inviare i segnali necessari all'access point, (TX + RX - TX + TX -) sono utilizzati solo 4 degli 8 fili presenti all'interno del cavo LAN.
Dato che non sempre la linea dei 220 volt è presente sul tetto di un'abitazione, i 4 fili in più (coppia blu e coppia marrone) possono essere vantaggiosamente impiegati per inviare l'alimentazione elettrica (bassa tensione in corrente continua) all'AP. Questa tecnica si chiama PoE (Power over Ethernet)

Nota importante sulla tecnologia "POE" (Power Over Ethernet): Questo articolo è stato scritto alcuni anni fa'... nel frattempo è stata normalizzata  la tecnologia 802.3af, per consentire l'alimentazione dei dispositivi radio tramite cavetto di rete.