Informazioni utili per chi desidera avvicinarsi al mondo della Tv Via Satellite


Il primo e più appariscente aggeggio di cui dobbiamo dotarci per ricevere il satellite è la "parabola": una sorta di specchio che ha la funzione di raccogliere i debolissimi segnali emessi dal satellite e di convogliarli adeguatamente amplificati in un punto chiamato Fuoco .

Quali caratteristiche deve avere la nostra parabola per assolvere correttamente al suo compito? Innanzitutto, per essere certi che non rappresenti un pericolo per l'incolumità delle persone e delle cose, deve essere dotata di notevole robustezza meccanica. Non dimentichiamo che, in caso di forte vento, essa si comporta come una vela, e in casi limite la rottura di qualche supporto di sostegno potrebbe farla volare in strada.

Per gli amanti del "Do it yourself" una raccomandazione: non lesinate assolutamente su pali, zanche supporti e sistemi di sostegno, verificate tutto con cura, meglio se tre o quattro volte.

La sua dimensione va calcolata in base al segnale più debole che vogliamo ricevere. In pratica, per la ricezione dei programmi televisivi digitali provenienti dai satelliti di maggior interesse, cioè Eutelsat Hot Bird oppure Astra, il diametro standard di 85 centimetri può essere sufficiente, accettando qualche breve black out di segnale in caso di forte maltempo, ma un diametro un po' superiore, diciamo 100 centimetri è caldamente consigliato. (Dati validi per l'Italia centro - settentrionale).

Se oltre ai canali digitali desideriamo ricevere anche quelli analogici, meglio optare per un riflettore da 120 centimetri.

A questo punto, qualcuno dei miei lettori mi considererà un "rivoluzionario" visto che la maggior parte degli impianti installati è dotata di riflettori da 85 centimetri.
Beh, queste considerazioni sulle dimensioni della parabola sono dettate dalla qualità e dall'affidabilità che si vuole ottenere dal sistema. Se siete persone che si accontentano, non tenetene conto.

Un'altra caratteristica da non sottovalutare, specie in zone marine è la resistenza alla corrosione. Non sono infrequenti casi in cui la nostra povera "padella" dopo pochi mesi di permanenza sul tetto diventi un rottame rugginoso.

Per quanto riguarda il rendimento radioelettrico, i prodotti recenti di buona Marca sono piuttosto allineati, per cui la scelta va fatta principalmente in base a considerazioni di tipo meccanico.

Nel punto di Fuoco della nostra parabola dovremo poi collocare il convertitore Lnb, dispositivo necessario per raccogliere il segnale concentrato dal riflettore, amplificarlo ed abbassarlo di frequenza, in modo da poterlo trasportare fino al ricevitore tramite un normale cavo coassiale

Il convertitore LNB deve essere di tipo Universale adatto sia ai ricevitori analogici sia a quelli digitali, con le frequenze degli oscillatori locali di 9750 MHz e 10.600 MHz, la commutazione di banda mediante tono a 22 KiloHertz e la commutazione di polarità tramite salto di tensione 14 Volt/18 Volt, altrimenti si avranno problemi a non finire.

Molte persone, nel valutare la bontà di un convertitore LNB, ritengono che il parametro di cui tener conto maggiormente sia il "Guadagno" ovvero, detto semplicisticamente, di quante volte esso amplifichi il segnale.

Anche alcune Case Costruttrici, giocando su questa credenza popolare, tendono a mettere in risalto questo dato.
Beh, assolutamente errato: talvolta, anzi quasi sempre, un LNB con guadagno di 46 dB funziona meglio di un prodotto che ne dichiara 56, per cui nella scelta del vostro convertitore, cercate di tener conto di altri parametri come ad esempio la figura di rumore (N.F. 0,7 o 0,8 vanno benissimo), la stabilità dell'oscillatore locale e la linearità di fase.

Comprendo che questi dati tecnici non sono facilmente interpretabili da chi non dispone di conoscenze specifiche,   per non avere problemi vale sempre la regola di acquistare prodotti di Marca nota.

Il passo successivo che il nostro segnale televisivo deve percorrere è il tratto di cavo coassiale che separa la parabola dal ricevitore, cerchiamo di farglielo percorrere nel modo più piacevole possibile. Adoperiamo un cavo di ottima qualità specificamente prodotto per segnali satellitari di tipo digitale, con conduttore interno di 12 decimi, diametro esterno di 6,7 millimetri e dotato di ottima schermatura; quale?

Il primi che mi vengono in mente sono il "Messi & Paoloni Digisat 5" ed il "Cavel DG 113". In ogni caso le principali aziende del settore hanno in catalogo prodotti di ottimo livello. Le caratteristiche di cui tenere maggiormente conto sono: l'efficienza di schermatura che deve essere maggiore del 90%, le perdite cumulative di riflessione (Return Loss) che dovrebbero essere almeno di 30 dB e l'attenuazione a 2150 MHz che non dovrebbe superare i 28 dB per 100 metri di cavo.

Non maltrattiamo il nostro cavo quando lo poniamo in opera, evitiamo di schiacciarlo o di attorcigliarlo, di costringerlo in canaline troppo piccole ed affollate o di fargli fare curve troppo strette, nel qual caso si vendicherà regalandoci immagini televisive affette da disturbi di ogni genere.

Dimenticavo i connettori, insomma gli "spinotti". Oggi in ambito sat sono standardizzati quelli di tipo "F" a vite, ne esistono di varie misure; essi devono essere adatti al cavo che utilizziamo e devono inserirsi sul cavo in modo sicuro, senza sfilarsi e non devono deformarlo. Se seguiamo queste semplici regole, possiamo anche collocare il nostro ricevitore ad una distanza di 80/100 metri dalla parabola senza deteriorare il segnale televisivo.

Veniamo finalmente al Ricevitore, certamente il componente più importante del nostro impianto, se non altro perché con esso dovremo combattere a colpi di telecomando tutte le nostre battaglie televisive quotidiane: dovrebbe possibilmente essere dotato di tutte le opzioni che la moderna tecnologia ci mette a disposizione, ma nello stesso tempo dovrebbe appartenere alla categoria degli "User Friendly", caratteristiche queste difficilmente conciliabili tra loro.

Sorvolo un po' sui ricevitori analogici, dato che ormai sono stati soppiantati da quelli digitali. Il loro uso è infatti confinato principalmente alla ricezione di canali esteri, poiché di canali "nostrani" se ne possono vedere pochini.

Per essere precisi, va detto che gli analogici sono ancora insostituibili per i DXer's, cioè per coloro che armati di sofisticati sistemi motorizzati si dedicano alla caccia ai feed di servizio, riuscendo talvolta a catturare i canali più strani e sfiziosi.

Veniamo finalmente al Ricevitore Digitale, croce e delizia di tutti i moderni appassionati di televisione. Ne esistono di varie Marche e modelli sia in versione per canali in chiaro sia completi di decodificatore per canali a pagamento.
Dotandoci di un buon ricevitore digitale con decoder incorporato, avremo la possibilità di vedere decine di canali televisivi in lingua italiana, molti dei quali assolutamente inediti e ricevibili esclusivamente attraverso questa tecnologia.

Insomma ce n'è per tutti i gusti e per tutte le tasche. Mi sembra proprio che questo scenario faccia decisamente pendere la bilancia in favore della tecnologia digitale, rendendo poco appetibile l'acquisto di apparecchi analogici

Purtroppo c'è anche il rovescio della medaglia: il prezzo di un apparecchio digitale di buona qualità è ancora piuttosto alto, ed i migliori, completi di decoder per pay tv, superano ancora il milione di lire, inoltre la mancanza di definizione di un unico standard di codifica del segnale "pay tv" attualmente ne sconsiglia l'acquisto.

Esiste fortunatamente un'alternativa all'acquisto del ricevitore: la locazione.
I fornitori di servizi digitali prevedono per chi sottoscrive un abbonamento ai loro canali la possibilità di noleggiare un ricevitore digitale dietro pagamento di un modesto canone mensile. E' un'offerta estremamente interessante, rivolta a coloro che non desiderano investire e rischiare somme rilevanti per l'acquisto di un apparecchio che potrebbe diventare obsoleto in pochi mesi.

L'ultimo componente che troviamo prima del televisore è il cavetto scart. La sua importanza è determinante al fine della qualità dell'immagine televisiva. Per collegare un ricevitore digitale all'apparecchio Tv è necessario usarne uno di ottima qualità, con tutti i suoi 21 piedini collegati. Consapevoli dell'importanza di questo apparentemente semplice accessorio, le principali Aziende che producono ricevitori digitali lo forniscono in dotazione ai loro apparecchi: possibilmente non sostituitelo con altri. In commercio se ne trovano alcuni di qualità infima, che provocano gravi interferenze sullo schermo televisivo.